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L'ULTIMO INCONTRO

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    Maria das Graças Rodrigues
    Amministratore del forum

    IL LAVORO SVOLTO DAL LABORATORIO DI POESIE NELL’INCONTRO
    DEL PRIMO FEBBRAIO DEL 2018.
    IL TEMA DI DISCUSSIONE IL
    (DOLORE)
    tratto dal libro il Profeta di Gibran.

    E parlò una donna e disse:Parlaci del dolore.
    Ed egli disse:
    Dolore è il rompersi del guscio che racchiude la vostra intelligenza.
    Cosi come il nocciolo del frutto deve rompersi perché il suo cuore
    possa esporsi nel sole,cosi dovete voi conoscere il dolore.
    E se voi sapeste tenere il cuore in stato di meraviglie di fronte ai
    quotidiani miracoli della vita,il dolore vi apparirebbe non meno
    mirabile della gioia;
    E voi accogliereste le stagione del vostro cuore,cosi come sempre
    avete accolto le stagione che si susseguano sui vostri campi.
    E vegliereste sereni duranti l’inverno del vostro dolore.
    Molto del vostro dolore è scelto da voi stessi.
    E l’amara pozione con la quali il medico che è dentro di voi guarisce
    il vostro io malato.
    Confidate perciò nel medico e bevete il suo rimedio in silenzio
    e in tranquillità;
    Poiché la sua mano,benché grossa e rude,è guidata dalla tenera mano
    di chi non è visibile.
    E la coppa che vi porge,benché vi bruci le labbra,è stata ricavata
    dalla creta che il vasaio ha inumidito di lacrime sacre.
    Xxx
    LA MIA RIFLESSIONE PERSONALE.

    Dalla mia riflessione personale ho potuto percepire che sovente le persone
    si auto convincono di essere dei maestri di consapevolezza e di vita quando
    invece è solo l’ego sviluppato a dismisura.
    Sovente queste persone vivono di apparenze e quello che espongono
    molte volte non sono loro stessi ma una rappresentazione del loro ego
    indaffarato a dimostrare che hanno raggiunto la consapevolezza totale
    ma messi alla stretta si incagliano contro chiunque,tuttavia l’anima loro
    è cosi satura di bugie e condizionamenti che scegli la fuga dal guscio
    dell’apparenza e si mostra rozza come veramente è: sotto il velo
    della superficialità e dell’ignoranza.

    LA POESIA TRATTO DALLA DISCUSSIONE.

    Nella società del consumo,la famiglia è
    cambiata,possesso,ricatti,egoismo e sensi di
    colpa la trasformata in una organismo chiuso,
    terreno fertile per abominevole violenze.

    Tuttavia genitori e figli sono cosciente del
    loro fallimento ma gli nascondono con il
    piacere e accumulando bene dal quali non
    possono fare a meno,si sentono fieri.

    Ma poiché nulla è veramente nostro
    sulla terra ove perfino gli affetti son
    passeggeri nulla ci appartiene se
    non l’anima e la coscienza.

    Dunque il dolore ci ammonisce ogni
    instante,chi lo capisce, va avanti chi
    non lo accetta, resta chiuso nel guscio
    soffocati dalla sua stessa ignoranza.

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